Gioacchino Belli 2
Libere conversazioni con i nostri poeti e scrittori, considerazioni a margine di parole e immagini, ed avventure letterarie inedite
venerdì 9 dicembre 2022
giovedì 8 dicembre 2022
Mulini 1.
Il mulino è anche il titolo di un racconto lungo, o romanzo breve, di E.Zola. Si tratta di un mulino assai diverso da questo: un mulino di campagna appartenente a una famiglia suo malgrado coinvolta nella sporca guerra franco-prussiana, dove la Francia fu sconfitta con incalcolabili rovine e morti, per l'ambizione del folle e malato Napoleone III. I contadini che abitavano nel mulino si trovarono nel mezzo di una sorta di assedio, poiché i soldati francesi si erano asserragliati nell'edificio per sparare ai nemici. Il seguito è immaginabile, e vicende simili sono più volte narrate nei romanzi di Zola: che si tratti di case, locande, osterie...sono sempre le persone comuni che ci vanno di mezzo. Non dimentichiamo, per simili esempi, La disfatta, sempre del nostro Zola. Anche in questo caso, un uomo onesto vede distrutta la sua futura casa, in una sorta di battaglia, tra francesi e tedeschi (bavaresi dall'indole crudele e selvatica), che vede proprio in quel luogo i momenti più concitati e drammatici. L'edificio diventa una piccola fortezza, protetta dall'interno con arredi di ogni genere, che non varranno, ovviamente, a salvare i francesi asserragliati, che continuarono a resistere furiosamente, pur vedendo in lontananza accorrere soldati a centinaia: era il passaggio obbligato per arrivare a Sedan, e la resistenza di coloro che si trovavano in quella casa servì a ritardare l'avanzata, forse per qualche ora. Inevitabilmente mi vengono in mente le Termopili, Leonida e i suoi prodi Trecento. C'era una differenza sostanziale: il proprietario di quella casa si era recato sul posto per controllare la sua proprietà, senza alcuna intenzione che essa diventasse un fortino destinato al martirio, come chi lo difendeva. Guerra infame!
Il dipinto è di Vincent van Gogh, Il mulino
Belli 1
Come, dalla Carità Romana, mi nacque un'autentica passione per Gioacchino Belli
Tempo addietro, fui costretta a recensire uno di quei saggi inutili quanto illeggibili che pubblicano certe facoltà universitarie; uno di quei libri che finirà nella cartaccia, al macero, e diverrà utile quando sarà stata mutata in fazzoletti di carta ecologicamente riciclata. Eppure, quel saggio, per una o due delle sue pagine salvabili, mi è servito! Se non altro, per farmi delle risate; e non è poco.
Il saggio in questione, dunque, esaminava la Carità Romana nelle sue rappresentazioni, attraverso il tempo. Così, dal celebre racconto di Valerio Massimo, attraverso i secoli, ecco che appare, come un'oasi tra spietate sabbie ardenti, il godibilissimo sonetto di Gioacchino Belli:
Un quadro bbuffo
Chi è sto bbrutto vecchio caccoloso,
che in logo de stà in pasce in zepportura,
succhia co la bboccaccia er caporello
de cuella donna, come una cratura?
Chì è sta vacca che nnun ha ppavura
de dà er latte a cquer po’ dde bbambinello,
che ppare er Merdoccheo de la Scrittura,
o, cquanno nun è llui, pare er fratello? La Carità Romana di Artemisia Gentileschi, 1643
A mmé ppuro me piasce sto succhietto;
ma ppe cquanto me spremo in comprimenti,
ggnisuna bbalia vo attaccamme ar petto.
Cuello averà ccent’anni, io nnun n’ho vventi
er zuo sta bbasso, e ’r mio sarta sur tetto:
duncue? sarà er motivo de li denti.
La Carità Romana di Pierpaolo Rubens, 1620
mercoledì 7 dicembre 2022
Nell'Ottocento e non solo, piacevano tanto i libri di minuscole dimensioni. O, almeno, di piccole dimensioni, con una scrittura che affatica un poco una vista, diciamo così, "normale". Ho davanti a me un piccolissimo libro datato 1899, stampato a Roma da Enrico Voghera Editore. Appartiene a una collana intitolata "Piccola collezione Margherita". Misura cm 12 per cm 5. Autore del minilibro è Enrico Panzacchi, poeta e musicologo, nonchè insegnante. All'interno, due scritti dal titolo L'Aretino innamorato e L'amore di A.De Musset. L'amore per George Sand.
Un romantico disegno, in copertina, riportato anche all'interno del volumetto, riporta un volto di donna, forse George Sand? Non credo, visto che la sua espressione appare, nei ritratti risalenti a diversi periodi della sua vita, molto più volitiva, con dei tratti molto più decisi e marcati. Invece, questa donna ha un'aria sognante che poco si addice al carattere e al vissuto della Sand.
La colorata e romantica cornice a margherite del piccolo volume, che richiama il nome della "collezione", indica implicitamente la destinazione della lettura: giovani donne con una discreta cultura (per conoscere l'Aretino) e abbastanza emancipate (per la Sand). Il formato del libretto era abbastanza discreto per poterlo tenere nascosto e leggerlo in segreto, come abbiamo sempre fatto noi tutte, al di là dei tempi, al di là dell'educazione impartita dai genitori e al di là di ciò che la società riteneva conveniente o meno per una brava ragazza.
venerdì 2 dicembre 2022
Fu una grande sorpresa quando scoprii, nell'ultima paginetta, scritta con un carattere elegante e minuto, l'augurio che mi giungeva da un passato lontano. Quell'augurio era per me, e ha avuto buon esito. Quel buon auspicio mi ha raggiunta dopo aver percorso un intero secolo, sulla piccola pagina di un calendario in miniatura; non credo nel caso, ma penso, piuttosto, che le cose spesso ci vengano a cercare, se hanno un buon motivo per farlo.
Una bella classetta (racconto)
Una bella classetta tutta di femmine Dai tempi dell'asilo sino al termine della scuola media, Agata dovette frequentare una scuola di...
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