sabato 5 agosto 2023

PASCOLI IN CUCINA 4. La polenta con verdure saltate

 La polenta con le verdure saltate

Siamo sempre a casa della giovane Rosa dai capelli d'oro, la protagonista di tanta parte dei Primi Poemetti del nostro Pascoli: è l'epos delle campagne, e l'operosa fanciulla, dalle bianche braccia come un'antica dea (l'omerico aggettivo Leukòlenos) inizia all'alba la sua giornata operosa, aprendo le imposte tra il garrire della cappellaccia e le nuvole a bioccoli di lana. E mentre i bioccoli si indorano al levar del sole, Rosa passa la granata, sistema le stoviglie che sembrano rissare nel silenzio mattutino, e poi siede al telaio, finché la mamma non le chiede di setacciare la farina. La mamma vuole infatti preparare, per il ritorno del papà all'ora dell'Avemaria, la polenta con alcune erbe:

E seguitava: io voglio accomodare,

se mi riesce, questi due radicchi,

ch'ho già intoccati, con altr'erbe amare.

E tu, mentr'io soffriggo uno o due spicchi 

d'aglio trito, costì su la brunice,

fa' la polenta, buona anco pei ricchi ,


quando s'ha un bocconcino che ci dice.


Ed ecco la preparazione della polenta, solenne in ogni suo momento, come un antico rito; innanzitutto, necessita di un fuoco vivo, perciò si dovrà aggiungere legna, quindi 

                                          (...) il sale 

gettò nell'acqua che fremé ronzando. 

poi, con lo staccio alato, che frulla tra le mani di Rosa, si sparge poca farina gialla com'oro, quel tanto che basta per formare una fina tela; quindi, se ne versa un'altra brancatina. Infine, la cottura: 

[Rosa]inginocchiata al calor del fuoco, 

mestò, rumò, poi schiaffeggiò il pastone,

finché fu cotto; e lo staccò bel bello,

l'ammucchiò nel paiolo, col cannone

di pioppo; e lo sbacchiò sopra il tarvello.


La madre, intanto, prepara le verdure: versa nella teglia un filo d'olio, uno spicchio d'aglio sminuzzato, pone la teglia sulla brace, e poco dopo l'olio cantò con murmure sommesso, l'odore si spande e, venuto il momento, le verdure fumanti vengono condite. Le fette di polenta, poste in un canovaccio di lino bianco e spesso che viene annodato per le cocche, sono portate da Rosa e dalla sorellina Viola al papà e ai fratelli, intenti al lavoro dei campi.

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