martedì 29 novembre 2022

 

Un comò con tante teste...

Qui ero proprio piccola. Il cerchietto era rosa, di pannolenci. Adoravo il comò con i pomoli a forma di testa umana. Ogni testa era diversa, e così pure le barbe, i nasi, i copricapi. Mi piaceva fingere di essere la parrucchiera di questi signori, e lavare loro i capelli. Adoravo il pomolo con la testa calva, perché era il più liscio. Mi piacevano meno i pomoli con il turbante a pieghe.
Ogni volta che rivedo questa immagine, la mia mente si riempie di profumi e di una canzone da ricordare. Un ricordo ne richiama un altro, come corrispondenze senza fine, un gioco di specchi. Il legno nero profumava di tabacco, la camera profumava di libri, e di meravigliose essenze resinose. Mi vengono in mente i chewing-gum al gusto Pernod, stagnola in carta gialla. Pernod richiama Hemingway, e Fiesta era, appunto, uno dei libri presenti sul piano del comò. Mi viene in mente la superficie liscia e fredda di un bellissimo accendino di acciaio. La voce della foto è una canzone di Adriano Celentano: Azzurro. Un azzurro fresco e limpido, e, appena fuori, il sole. Un vasto scenario: quella parte di Genova che si vede da oltre Brignole, salendo verso via Peschiera. Dove altri mille ricordi mi accompagnano.


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