In pasticceria con Guido Gozzano
il Caffé Baratti, nel centro di Torino, è luogo antico e suggestivo, dai profumi invitanti, che fa rivivere l'emozione di ambienti eleganti e raffinati e tranquille conversazioni pomeridiane della Belle Epoque. È il caffè in cui si recava abitualmente Guido Gozzano.
Così, oggi noi vogliamo immaginare il nostro Guido, seduto al suo tavolo preferito, mentre sorseggia un caffé, ed il suo sguardo si sofferma sulle belle dame torinesi, di cui il poeta osservava, con ironica dolcezza, il comportamento: l'attenzione nel selezionare la pasta, il gusto con cui divorano la preda, il gesto imbarazzato di ripulire le dita dalla crema; tutto ciò faceva tornare bambine queste eleganti e distinte giovani signore. Sovente Guido ritrae donne e fanciulle in situazioni piuttosto insolite: mamma e figlia in bici, una ragazza che si risveglia circondata da farfalle liberate dalla crisalide appena schiusa, una giovane donna che si veste e si adorna con un abito e una collana di cinquant'anni prima per far rivivere Carlotta, l'amica di Nonna Speranza, quando i suoi sogni erano ancora trilustri.
La poesia è veramente delicata, garbata e sorridente: si potrebbe dire che profuma di zucchero a velo e cioccolatte.
Le golose
Io sono innamorato di tutte le signore
che mangiano le paste nelle confetterie.Signore e signorine -
le dita senza guanto -
scelgon la pasta. Quanto
sollevan la veletta,
quella che toglie svelta,
né cura tinta e forma.
L’una, pur mentre inghiotte,15
già pensa al dopo, al poi;
e domina i vassoi
con le pupille ghiotte.
strani, commisti troppo
di cedro, di sciroppo,
di creme, di velluti,
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