mercoledì 7 settembre 2022


Ancora sulla Luna...

 Mi piacerebbe raccontare della mia dolce Luna, e, tanto per farvi capire quale fosse il nostro rapporto, dirò semplicemente che era una figlia, una sorelle, talvolta una madre. Quando la portai a casa, non era in grado di saltare sul letto; eppure aveva cinque mesi: questo significa che la sua vita era, sino a quel momento, trascorsa in una gabbia, penso, o in qualche altro spazio nel quale non poteva muoversi. Aveva molta paura: camminava rasente ai muri di casa, cercando di essere invisibile. Poi tutto questo finì, e la mia Luna divenne espansiva, sicura di sé e, certamente, molto felice. Era la mia compagnia nei momenti di studio in preparazione dei concorsi, o quando componevo qualcosa. Il pc aveva allora un enorme monitor, e lei, talvolta, se ne stava lì sopra, tranquilla come su un canapé. La prima gatta non si scorda mai, anche se poi non ho potuto fare a meno di accogliere un altro micino, ma questa è un'altra storia.

                                                                       La dolce Luna, all'età di circa nove anni

La Luna morì dopo una malattia per la quale era stata operata; l'intervento le consentì di vivere ancora per qualche tempo, sempre serena, sempre vicina a me. Io le dicevo "Luna, fammi vedere come sei bella! Oh...ma come siamo belle..." (il tono era sempre lo stesso, modulato appositamente). Allora, lei girava graziosamente su se stessa, tipo alle sfilate di moda. Continuò a fare questo, su mia richiesta, sino a poco tempo prima di lasciarmi. Negli ultimi giorni della sua vita, era tanto, tanto magra, debole, e tuttavia mi seguiva instancabile ovunque andassi. L'ultima sera, non mancò di venirmi incontro, sul letto, facendo le sue fusa inconfondibili, e con la coda alta.  Così come, l'indomani, nel momento in cui era sul punto di andar via, mi salutò con un sommesso ron ron. 

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