sabato 10 giugno 2023

 Guido Gozzano, ne L'amica di Nonna Speranza, ci fa sognare l'incanto dell'adolescenza, nel 1850 come oggi. Due fanciulle diciassettenni, Speranza e Carlotta (l'amica di nonna Speranza, appunto) sono rientrate da poco dal collegio, dall'ambiente un po' severo, dove hanno sostenuto l'esame piu' egregio di tutta la classe, un grande motivo di ansia per loro, un affanno passato terribile, ma una grande soddisfazione per i loro genitori. Sono accolte dalla famiglia di Speranza, che le festeggia; trascorreranno qualche giorno insieme, e poi Carlotta raggiungerà la propria famiglia. Un'occasione di divertimento per le due ragazzine che iniziano a sentirsi "grandi". Per l'arrivo di Speranza e Carlotta, sono stati invitati gli zii, molto dabbene, lo zio, infatti, è fedele alle tradizioni e all'imperatore. I fratellini irrompono in sala, tra i dolci in bella mostra (immaginiamo biscotti, confetti, gelatine di frutta) e i genitori sono costretti ad allontanarli, per evitare che con quelle manine possano scompaginare i dolci in bell'ordine. Senonché, anche le due ragazze diciassettenni, con molta discrezione e con una fare un po' misterioso, vengono mandate a giocare in giardino, dove potranno divertirsi con il volano. I genitori e gli zii, infatti, oltre a discutere di politica, fanno qualche pettegolezzo su Vittorio Emanuele II, al quale, si dice, piacciono molto le donne. Il discorso è sconveniente, ed è bene che Carlotta e Speranza non ascoltino. Le due ragazze sono già in giardino, a giocare spensierate col volano, che ad un certo punto non riescono più a recuperare. Ed ecco che iniziano a raccontarsi i loro giovani amori, i loro bei sogni trilustri. Intanto la sera avanza, si inizia a intravvedere la pallida luna nel cielo ancora azzurro (è il far dell'estate). Le ragazze, sognanti, si sentono protagoniste di una romantica storia d'amore, dove il principe azzurro è un giovane militare dal sorriso affascinante. Così, con la luna che si rispecchia nel lago e le stelle che si aprono ad una ad una, le ragazze continuano a narrarsi il loro bel sogno, tra i ricordi delle letture segrete in collegio. Penso che Speranza e Carlotta siano rimaste amiche per sempre; Speranza conservò il dagherrotipo di Carlotta, che Guido Gozzano poté ammirare, non senza una delicata malinconia, circa cinquant'anni dopo. Lei sembra ritratta in un cantico, ha un'espressione pensosa e dolce.E' la sola, dice il Poeta, che potrebbe amare, amare d'amore.


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