sabato 10 giugno 2023

E. Montale, Gloria del disteso mezzogiorno

 Coinvolgente e attuale.

È l'ora più calda, quando il sole sembra distendere le sue ali e avvolgere in una luce implacabile ogni cosa; i rivi inariditi, nessuna traccia d'ombra, i raggi ardenti rivelano, sotto le "parvenze, falbe", la realtà autentica, il nulla, il non-essere, l'illusorietà di ogni cosa e -quindi- rappresentano per il poeta la chiave per aprire il varco, e sollevare il velo della menzogna, dell'inganno della natura.
E intanto, il Martin pescatore sorvola indifferente una reliquia su una spiaggia: forse un osso di seppia gettato lì dalle onde; alto nel cielo e distaccato, il Martin Pescatore ignora quei resti abbandonati sulla sabbia. Verrà la luce calma e dorata del tramonto, verrà l'ora tanto attesa che svelerà i suoi raggi, e tuttavia non permetterà allo sguardo di oltrepassare un ostacolo: un muro. La pioggia, tanto desiderata, arriverà finalmente a vivificare il terreno arido: ma il piacere più grande è nell'attesa, nel desiderio, finché non diventa realtà.

Nessun commento:

Posta un commento

Una bella classetta (racconto)

  Una bella classetta tutta di femmine Dai tempi dell'asilo sino al termine della scuola media, Agata dovette frequentare una scuola di...