sabato 3 giugno 2023

Di pietra e di rovi


DI PIETRA E DI ROVI

 Ho visto i resti di un forte diroccato,

una fortezza della Grande guerra.

Muri di pietra sgretolati dal tempo

Soffocati da rami e rovi. Foglie rosse:

un autunno di lontane memorie.

Presenze percorrono ancora

i vecchi camminamenti incoronati d'edera,

rammaricate dall'oblio che grava da tempo

sui brandelli del forte, sulle grida,

oggi silenti, di guerrieri adolescenti,

di richiamati, di esperti con le armi

pronte, con le baionette luccicanti.

La pietra si sfalda, il rilievo in memoria

conserva tracce di una spada, di foglie

intrecciate, un profilo corroso.

Qualche segno di vita passata,

una stanza, una camerata?

Una vasca ha raccolto acqua e foglie,

come allora, placido ristoro verdognolo

per cavalli e uomini.

Le piante abitano, oggi, la fortezza;

c'è ancora qualche segno, inciso sulle pareti:

soldati hanno scritto nomi, date

che il tempo ha cancellato.

Qualche frammento di metallo arrugginito

sepolto dal tempo, scoperto dalle piogge

che scavano il terreno e le rovine

di una fortezza della Grande guerra.

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