DI PIETRA E DI ROVI
Ho visto i resti di un forte diroccato,
una fortezza della Grande guerra.
Muri di pietra sgretolati dal tempo
Soffocati da rami e rovi. Foglie rosse:
un autunno di lontane memorie.
i vecchi camminamenti incoronati d'edera,
rammaricate dall'oblio che grava da tempo
sui brandelli del forte, sulle grida,
oggi silenti, di guerrieri adolescenti,
di richiamati, di esperti con le armi
pronte, con le baionette luccicanti.
La pietra si sfalda, il rilievo in memoria
conserva tracce di una spada, di foglie
intrecciate, un profilo corroso.
Qualche segno di vita passata,
una stanza, una camerata?
Una vasca ha raccolto acqua e foglie,
come allora, placido ristoro verdognolo
per cavalli e uomini.
Le piante abitano, oggi, la fortezza;
c'è ancora qualche segno, inciso sulle pareti:
soldati hanno scritto nomi, date
che il tempo ha cancellato.
Qualche frammento di metallo arrugginito
sepolto dal tempo, scoperto dalle piogge
che scavano il terreno e le rovine
di una fortezza della Grande guerra.
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